Si chiama ''Tana'' il nuovo progetto di Velasco, un lavoro site - specific ideato per il Sottopalco del CRT Teatro dell'Arte, spazio che per la prima volta ospita un intervento artistico. Si tratta di un'installazione composta da cinque sculture in ferro e catrame, disposte su un cumulo di corde, allestita fino al 30 aprile.
Per Tana tornano i cani di Velasco, opere gia' protagoniste del progetto ''Extramoenia'', sculture plasmate in ferro, catrame, cemento, materiali di recupero, cani come testimoni delle citta' desolate dipinte da Velasco: ''I cani di Velasco sono, nella loro quasi irritante naturalezza e nella carnale evidenza di quel cemento, un emblema - ha spiegato Luca Doninelli - Essi non soltanto incarnano un paesaggio tipicamente italico, la via assolata, il cancello aperto, il fossato secco e il cane randagio che cammina di traverso, ma nella loro origine precaria e illegale, nel loro non aver casa, nel loro vagabondare perenne, essi sono al tempo stesso i veri custodi della terra, i figli di un paesaggio irripetibile e di qualche divinita' pagana. Velasco e' come quei cani. La sua arte e' cosi'. Un vagabondare che radica, un fuggire che attanaglia.''
Inoltre, in occasione di Miart 2006, Fiera Internazione di Arte Moderna e Contemporanea, verra' allestito uno spazio ad hoc, nella sezione editoria, per presentare il catalogo e il progetto Tana.
Per Tana tornano i cani di Velasco, opere gia' protagoniste del progetto ''Extramoenia'', sculture plasmate in ferro, catrame, cemento, materiali di recupero, cani come testimoni delle citta' desolate dipinte da Velasco: ''I cani di Velasco sono, nella loro quasi irritante naturalezza e nella carnale evidenza di quel cemento, un emblema - ha spiegato Luca Doninelli - Essi non soltanto incarnano un paesaggio tipicamente italico, la via assolata, il cancello aperto, il fossato secco e il cane randagio che cammina di traverso, ma nella loro origine precaria e illegale, nel loro non aver casa, nel loro vagabondare perenne, essi sono al tempo stesso i veri custodi della terra, i figli di un paesaggio irripetibile e di qualche divinita' pagana. Velasco e' come quei cani. La sua arte e' cosi'. Un vagabondare che radica, un fuggire che attanaglia.''
Inoltre, in occasione di Miart 2006, Fiera Internazione di Arte Moderna e Contemporanea, verra' allestito uno spazio ad hoc, nella sezione editoria, per presentare il catalogo e il progetto Tana.